La rivoluzione tradita e la fine delle ideologie islamiche (Poiesis Editrice 2014)


La rivoluzione tradita e la fine delle ideologie islamiche

Poiesis Editrice 2014. Foto copertina Manu Brabo.

PDF: La rivoluzione tradita e la fine delle ideologie islamiche

 La rivoluzione tradita e la fine delle ideologie islamiche

La rivoluzione tradita e la fine delle ideologie islamiche. Foto Manu Brabo

Dal 21 giugno 2012, giorno della vittoria delle elezioni di Mohamed Morsi, membro del partito Libertà e Giustizia dei Fratelli Musulmani, molti eventi si sono succeduti in Egitto, quella rivoluzione che seguiva il vento delle Primavere arabe sembra aver cambiato direzione. L’analisi di Vincenzo Mattei descrive l’arco temporale di una evoluzione dagli inaspettati risvolti i cui protagonisti si avvicendano al potere in un pericoloso gioco di ruoli. Sono definite le linee delle strategie politiche seguite dalla Fratellanza, l’inadeguatezza del loro rappresentante al governo, la debolezza dell’opposizione e gli errori perpetrati fino al fallimento del 3 luglio 2013. Nelle pagine appaiono nitidi i poteri mai sopiti dei burattinai fuloul, gli appartenenti al vecchio regime, nascosti nei ministeri e probabili finanziatori delle proteste dei Ribelli, subdoli portatori degli ideali che per decenni costituivano le basi della società. Si manifesta fulgida, tra le righe del libro, la figura del salvatore della patria, il generale Al Sisi che abilmente invade la scena politica egiziana con una campagna di comunicazione di forte impatto nazionale e internazionale. Mattei ne definisce la sagace costruzione dell’immagine, la lenta ed incisiva determinazione di paladino di un ordine tanto agognato dal popolo instabile. L’autore tratteggia le lacune istituzionali che sorreggono il difficilissimo cammino egiziano verso la democrazia, punti focali che rappresentano il terreno adatto per l’impianto di poteri autoritari come quello dei militari. Si definiscono così le prevedibili conseguenze di una situazione volta all’inibizione del dissenso nel paese con l’aumento sponenziale degli episodi terroristici e della strategia del terrore. Il contesto favorisce parzialmente chi è al potere in Egitto che trova giustificazione all’intervento e un riconoscimento popolare contro il terrorismo. Tuttavia lo stato di semiguerriglia è la chiara dimostrazione che all’ombra delle piramidi c’è una storia ancora in evoluzione. (G.M.Geraci)

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