Solo piccoli gruppi di Ultras dell’Ahly AC sono rimasti davanti allo Sporting Club della squadra. Tahrir è ancora occupata e inibita al traffico. Ci sono alcune ambulanze che stazionano in via Mohamed Mahmud. Con la sentenza di oggi della Corte di Giustizia, sembra k la tensione e gli scontri si siano spostati definitivamente in altre città [Port Said (27 morti e centinaia di feriti secondo Al Jazeera alle ore 19:00), Ismailiyya, Suez]. Se da una lato la sentenza ha calmato gli animi degli ultras cairoti, dall’altro ha esasperato quelli della tifoseria della squadra Al Ahly. Quanto ciò creerà una frattura all’interno delle tifoserie e della popolazione sarà ancora da capire.
Non si capisce chi veramente abbia vinto tramite questa sentenza, sicuramente i veri sconfitti sono proprio tutti gli Ultras: i 21 condannati a morte dallaCorte, sono tutti cittadini comuni (forse anche criminali), ma nessun ufficiale dell’esercito, che era il reggente del governo durante i fatti di Port Said del 1 febbraio 2013, nessun poliziotto è stato condannato (i servizi segreti e il corpo di polizia è stato accusato dalla tifoseria dell’Ahly di aver organizzato un complotto contro di loro per il ruolo svolto nella rivoluzione). I rimanenti imputati dovranno attendere fino al 9 marzo prima di conoscere la propria sorte.
È certo che se un reale processo democratico deve prendere piedi in Egitto, sarà il caso che a pagare per le colpe non siano sempre e solamente comuni cittadini (per quanto criminali o teppisti che siano)!
[…] Sentenza sui morti di Port Said – 26 gennaio 2013 […]